Speranza per i pazienti ciechi: le protesi retiniche fotovoltaiche

Una nuova protesi retinica è allo studio nei laboratori della Stanford University da parte del dott. D. Palanker e la sua equipe. Sappiamo che numerose malattie degenerative retiniche portano alla morte dei fotorecettori, cioè delle cellule retiniche responsabili della conversione degli impulsi luminosi in impulsi elettrici, mentre i neuroni retinici interni che trasportano tali impulsi rimangono in parte funzionanti. Se si riesce a stimolare tali neuroni si possono generare delle sensazioni visive. Recentemente sono state impiantate alcune protesi retiniche dall’equipe del dott.

Palanker riuscendo ad ottenere in alcuni casi un visus di 1/60 (conta delle dita alla distanza di 1 metro). I risultati raggiunti dalle protesi precedenti come Argus II impiantata lo scorso anno a Pisa sono la prova della validità di queste ricerche. Tuttavia tali protesi richiedono dei cavi elettrici che devono penetrare nell’occhio per alimentare le piastre retiniche con gli elettrodi.

Le protesi retiniche fotovoltaiche utilizzano ddelle piastre che contengono fotodiodi stimolati fotovoltaicamente.

Il sistema è costituito da una telecamera le cui immagini vengono processate da un computer tascabile e visualizzate su un display posto su degli occhiali speciali. Queste immagini vengono succesivamente proiettate sull’impianto sottoretinico utilizzando una luce pulsata vicina all’infrarosso. I fotodiodi convertono questi stimoli luminosi in corrente elettrica che, attraverso la retina, stimola i neuroni interni.

L'assenza di fili riduce notevolmente la difficoltà dell’intervento e le sue complicanze.

L’impianto di più protesi con la loro ulteriore miniaturizzazione consentirà di ottenere campi visivi più ampi e acuità visive più elevate. Saranno ad ogni modo necessari ulteriori studi per sapere se questa intrapresa è la strada giusta;   i primi risultati sembrano molto incoraggianti e tutti noi speriamo che tale tecnica possa in un futuro diventare routine chirurgica.

Dott. Michele Avvisati

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